GIORNO 5 - TSUMAGO, KYOTO
Prima colazione in hotel. Incontro con l’accopagnatre per alcune indicazioni e mattinata a disposizione. Ritrovo nel primo pomeriggio, possibilità di assistere ad una dimostrazione di una tipica cerimonia del tè. Trasferimento a Kyoto, sistemazione nelle camere assegnate, tempo a disposizione per rilassarsi e prendere confidenza con il nuovo ambiente. Cena nei tipici mercati di street food e pernottamento.
CERIMONIA DEL TE'
Il Cha no yu, conosciuto in Occidente anche come Cerimonia del tè, è un rito sociale e spirituale praticato in Giappone. La cerimonia del tè è nata nei monasteri buddisti, dove il consumo del tè aveva un duplice scopo: far mantenere svegli i monaci durante le lunghe ore di
meditazione e aiutarli nella ricerca interiore di sé. Per i monaci zen la cerimonia de tè è riconosciuta al pari dell’arte, quindi della pittura, della poesia e della calligrafia, è intrisa di profonda spiritualità e attraverso gesti quotidiani porta a raggiugnere la totale calma e consapevolezza interiore. Si articola in tre momenti: kaiseki (un pasto leggero), koicha (tè denso) e usucha (tè leggero). Il tè che viene solitamente consumato è il
tè matcha, caratterizzato da un colore verde giada, che viene preparato non per infusione, ma per sospensione. Il koicha può durare molto tempo, per questo la cerimonia del tè completa è solitamente riservata a eventi particolari, mentre in occasioni più formali si procede solo con l’usucha.
KYOTO
Kyoto è l’antica capitale imperiale. Lo scrigno della memoria del Giappone con un quinto dei monumenti
nazionali. Sede per oltre mille anni degli imperatori, è la sua capitale spirituale con oltre duemila templi e santuari. Pagode e palazzi in legno che risalgono al periodo Edo (1600- 1867), quello precedente al
trasferimento del trono a Tokyo.
“E' Kyoto la città più bella del mondo: nella classifica stilata da Travel + Leisure, la capitale imperiale
giapponese, Kyoto, conquista il primo posto, per la seconda volta di seguito, grazie ai suoi templi e ai famosi
giardini botanici. La graduatoria, stilata con le valutazioni dei quasi cinque milioni di lettori della rivista newyorkese”